SAN FRANCESCO E SANTA CHIARA
Dove è carità e sapienza,
ivi non è timore ne' ignoranza.
Dove è pazienza e umiltà,
ivi non è ira ne' turbamento.
Dove è povertà con letizia,
ivi non è cupidigia ne' avarizia.
Dove è quiete e meditazione,
ivi non è affanno ne' dissipazione.
Dove è il timore del Signore a custodire la sua casa,
ivi il nemico non può trovare via d'entrata.
Dove è misericordia e discrezione,
ivi non è superfluità ne' durezza.
Signore, mia gioia, davanti a te pongo i miei occhi,
la mia anima, il mio cuore.
Tu che tutto ti sei donato per amore mio
trasformami in te e donami di gustare la nascosta
dolcezza che fin dall'inizio hai riservato ai tuoi amici,
perché anch'io possa amarti con tutta me stessa.
Lodato sii, mio Signore, con tutte le creature, specialmente messer lo frate sole, che dà luce al giorno e tu ci illumini con lui: ed esso è bello, raggiante, con grande splendore; di te Altissimo, porta a noi l'immagine.
Lodato sii, mio Signore, per sorella luna e le stelle;
in cielo le hai formate chiare, preziose e belle.
in cielo le hai formate chiare, preziose e belle.
Lodato sii, mio Signore, per fratello vento, e per l'aria, per le nuvole e il sereno, e ogni tempo, col quale alle tue creature dai sostentamento.
Lodato sii, o mio Signore, per sorella acqua, la quale è molto utile, umile, preziosa e casta.
Lodato sii, o mio Signore, per fratello fuoco con il
quale illumini la notte; ed esso è bello, giocondo, vigoroso e forte.
Lodato sii, o mio Signore, per sorella nostra madre terra, la quale ci sostenta e ci alimenta e produce frutti diversi, con coloriti fiori ed erba.
San Francesco invitò santa Chiara a Santa Maria degli Angeli per desinare in un luogo all'ombra del bosco. Ma prima di portare il cibo alla bocca, Francesco si mise a parlare del Signore e della sua carità. La carità di cui parlava Francesco era come una fiamma, che dapprima invase l'anima dei commensali e li trasse in estasi. Poi si dilatò nel bosco, con tale luce, che il sole ne fu vinto. La Porziuncola fu tutta un bagliore e da Assisi sembrava che il bosco bruciasse. La gente accorse di lontano, cercando il fuoco, ma nulla ardeva nel bosco pieno di luce. Addentrandosi dove più vivo era il bagliore, la gente finalmente trovò Chiara e Francesco, con la loro compagnia, rapiti in estasi, attorno alla mensa di pietra. Un alone di fuoco immateriale li avvolgeva, e tutta la selva attonita era ferma, con gli uccelli incantati sugli alberi e immobili. Lentamente la luce s'attenuò, si restrinse, si spense. La gente si disperse, il torrente riprese a fluire, gli uccelli volarono liberi. Infine Chiara e Francesco, coi loro commensali, s'alzarono lieti e sazi del cibo spirituale, senza avere neppure assaggiato una briciola di quello materiale.
"Francesco parlava e il cuore di Chiara si riempiva di luce. Le parlava di Cristo povero e della sua Madre poverella". Nascono così due modelli alla sequela di Cristo Amore. Due anime che volano all'unisono verso la stessa meta, seguendo lo stesso percorso facendosi dono per gli altri vivendo il Vangelo, condividendo Spiritualità e ideali. La povertà è il requisito fondamentale per vivere Cristo e imitarlo sulla via della croce che porta alla resurrezione."Beati i poveri in Spirito perché di essi è il Regno dei cieli". Francesco e Chiara si sono fidati delle promesse di Dio ed hanno realizzato il Suo progetto d'Amore verso tutti noi che ancora oggi possiamo godere della luce riflessa di questi santi umili e veri perché hanno tanto amato.
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